Buslin segue, tra gli altri principi, quello dell’equa cooperazione e di ignorare i confini geografici e socio-culturali onde evitare
ogni forma di esclusione e/o di sfruttamento.
Buslin decide di costruirsi come un sistema semplice e innovativo che, grazie a elevate competenze tecniche e all’uso della tecnologia, pone le basi per una nuova economia nelle zone africane in maggiore difficoltà al fine di migliorare le condizioni economiche e nutrizionali della popolazione locale contribuendo anche alla prevenzione delle migrazioni sfavorevoli.
In particolare, la continua formazione mira a costruire due livelli di imprenditorialità rurale:
- I nuclei familiari: che nell’allevare i maiali e/o nel produrre altri tipi di alimenti in funzione delle scelte strategiche di Buslin, della cultura e delle potenzialità produttive di ogni singola famiglia, sperimentano una forma di micro-imprenditorialità priva di rischi e controindicazioni.
- I manager locali: persone che dimostrano di volersi impegnare in prima persona prestando la propria attività come manager di unità locali e che parteciperanno agli utili prodotti nella propria zona di competenza. Secondo il piano operativo a lungo termine di Buslin, i Manager e i “dipendenti” locali parteciperanno alla suddivisione delle quote della società per cui lavorano.